Sentenze di lavoro

Dipendente che rappresenta un modello diseducativo licenziato legittimamente

Il licenziamento del lavoratore può basarsi sul “disvalore ambientale” provocato da quest’ultimo in azienda. E questa caratteristica va accertata quando il dipendente rappresenti un modello diseducativo per l’impresa di appartenenza. Infatti nella vicenda i giudici hanno stabilito che nell’esaminare la condotta del lavoratore, in riferimento agli obblighi di diligenza e fedeltà, bisogna valutare anche il “disvalore ambientale” che lo stesso può assumere quando, in virtù della posizione professionale rivestita, può assurgere, per gli altri dipendenti dell’impresa, a modello diseducativo e disincentivante dal rispetto di detti obblighi.

(Corte di Cassazione, ordinanza n. 25969/2023)

 

Dipendente licenziato per molestie alla collega

Nel caso in esame la Corte di Cassazione ha confermato una condanna alla reclusione per stalking di un impiegato accusato di aver ripetutamente tenuto comportamenti insistenti nei confronti di una collega. La condotta del lavoratore, infatti, palesemente sgradita dalla vittima e reiterata nel corso del tempo, è stata ritenuta idonea a configurare il reato di atti persecutori. I giudici hanno addotto che è irrilevante verificare se il lavoratore sia stato mosso da spirito goliardico o se abbia, invece, agito con malizia ritenendo il comportamento del dipendente oggettivamente incompatibile con una corretta dinamica relazionale nel contesto di una realtà professionale e quindi a discapito della serenità dell’ambiente di lavoro.

(Corte di Cassazione, sentenza n. 38447/2023)

 

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