Le norme consentono il passaggio da un sistema rigido, caratterizzato da regole prescrittive, ad uno che predilige invece l’approccio prestazionale, capace cioè di raggiungere elevati livelli di sicurezza antincendio attraverso un insieme di soluzioni tecniche più flessibili e aderenti alle peculiari esigenze delle diverse attività.
Fra le attività che rientrano nel campo di applicazione delle nuove disposizioni citiamo, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
• depositi di cereali e di altre macinazioni con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg;
• depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici ecc. con quantitativi superiori a 5.000 kg;
• depositi di legnami da costruzione e lavorazione, legna da ardere ecc. con quantitativi superiori a 50.000 kg;
• produzione di abbigliamento, arredi, calzaturifici, lavorazione della pelle con oltre 25 addetti;
• depositi di fitofarmaci e/o di concimi chimici a base di nitrati e/o fosfati con quantitativi superiori a 50.000 kg;
• officine per la riparazione di veicoli a motore e carrozzerie di superficie coperta superiore a 300 mq;
• officine meccaniche per lavorazioni a freddo con oltre 25 addetti;
• locali adibiti a depositi di superficie lorda superiore a 1.000 mq complessivi con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori complessivamente a 5.000 kg;
• officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utilizzanti gas infiammabili e/o comburenti, con oltre 5 addetti alla mansione specifica di saldatura o taglio.
I titolari di tali attività devono adottare specifiche misure di prevenzione, lotta incendi e di evacuazione.La normativa prevede inoltre la presentazione di apposite “comunicazioni certificate” al Comando Vigili del Fuoco, che devono essere ripetute con cadenza generalmente quinquennale.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Sicurezza Ambiente Igiene
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