Da alcune settimane si segnala un intensificarsi dei controlli presso le aziende da parte degli enti ispettivi, per rilevare la presenza di violazioni o illeciti ambientali.
Ricordiamo che la normativa prevede sanzioni economiche ma anche di carattere penale. Le più comuni inadempienze riscontrate sono:
• gestione rifiuti: l’omissione o tenuta in modo incompleto del registro di carico e scarico, punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.600 a 15.500 euro, che può arrivare fino a 93.000 euro in presenza di rifiuti pericolosi;
• emissioni in atmosfera: un preciso elenco definisce le attività soggette ad autorizzazione, oltre all’installazione di filtri o impianti di aspirazione;
• scarichi di acque reflue industriali: il conferimento senza autorizzazione è punito con l’arresto da 2 mesi a 2 anni o con ammenda fino a 10.000 euro;
• sversamenti accidentali o non controllati, situazioni di inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di rischio, punito con arresto o ammende fino a 26.000 euro che possono arrivare a 52.000 euro in caso di sostanze pericolose.
Per informazioni
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