Il diritto di precedenza è un importante istituto che regola i rapporti di lavoro tra datori e dipendenti, specialmente per quei rapporti di lavoro che prevedono un termine di scadenza contrattuale. Oggi è disciplinato dal Decreto Legislativo n. 81/2015 (c.d. Testo Unico dei Contratti).
In buona sostanza, in determinate situazioni (che analizzeremo meglio di seguito nella presente trattazione), una volta cessato il rapporto di lavoro, il dipendente può acquisire di diritto una priorità in caso di nuove assunzioni o di stabilizzazione di rapporti di lavoro già in essere. Ci si riferisce principalmente ai contratti a tempo determinato e ai contratti stagionali.
Il diritto di precedenza nei contratti a tempo determinato e nei contratti stagionali
Per quanto concerne i contratti a tempo determinato (o contratti a termine), la norma relativa al diritto di precedenza, stabilisce quanto segue: il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato presso la stessa azienda, ha prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi (anche per sommatoria di più periodi brevi), matura il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi, con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine.
Con riferimento invece alle realtà stagionali, la norma disciplina che il lavoratore assunto a tempo determinato per lo svolgimento di attività stagionali matura il diritto di precedenza rispetto a nuove assunzioni a tempo determinato da parte dello stesso datore di lavoro, per le medesime attività stagionali.
Attenzione: il diritto di precedenza (che deve essere richiamato nella lettera di assunzione) può essere esercitato dal lavoratore a condizione che quest’ultimo manifesti per iscritto al datore la propria volontà di essere disponibile ad eventuali nuove assunzioni (per la medesima mansione). L’esercizio di tale diritto deve essere effettuato entro sei mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, se a tempo determinato, oppure entro tre mesi nel caso di attività stagionale.
Ad ogni modo, il diritto di precedenza si estingue una volta trascorso un anno dalla data di cessazione del rapporto.
Il diritto di precedenza per le lavoratrici madri
La norma prevede poi un comma esclusivo per lavoratrici madri, specificando che il congedo di maternità usufruito nell’esecuzione di un contratto a tempo determinato presso lo stesso datore di lavoro, concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza. Quindi si computa. A tali lavoratrici è inoltre riconosciuto il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi (con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei precedenti rapporti a termine).
Altre informazioni importanti sul diritto di precedenza
È doveroso precisare, che tutta le indicazioni normative – sopra riportate in sintesi – potrebbero essere a loro volta disciplinate con condizioni di miglior favore, da parte della contrattazione collettiva.
Inoltre, è opportuno sottolineare che il rispetto del diritto di precedenza è fondamentale quando il datore di lavoro fruisce di incentivi alle assunzioni, infatti rientra tra i requisiti di base necessari per agevolarsi di misure che permettono sgravi sul personale assunto.
In caso di assunzione operata in violazione del diritto di precedenza, il nuovo rapporto di lavoro instaurato rimane valido, ma il lavoratore beneficiario ha diritto al risarcimento del danno subito (e non è possibile applicare le agevolazioni contributive, in considerazione del punto precedente).
Può capitare che presso la medesima azienda ci possa essere una pluralità di lavoratori che hanno diritto ad esercitare il diritto di precedenza. In tal caso, il datore di lavoro deve operare la scelta basandosi su criteri oggettivi (es: numero dei rapporti precedenti, carichi familiari, anzianità di servizio).
Il diritto di precedenza dei lavoratori licenziati per motivi economici
Sempre per restare sul tema, è doveroso citare il diritto di precedenza dei lavoratori licenziati per motivi economici. Infatti il nostro ordinamento dispone che i lavoratori licenziati da un’azienda per riduzione di personale abbiano la precedenza nella riassunzione presso la medesima azienda, se effettuata entro i sei mesi successivi alla comunicazione di licenziamento. L’orientamento giurisprudenziale prevalente ritiene che tale diritto di precedenza operi con riguardo allo svolgimento della medesima mansione o di mansioni equivalenti.
Il diritto di precedenza dei lavoratori part-time
Ricordiamo che il lavoratore che abbia trasformato il rapporto di lavoro da tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale, matura il diritto di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo pieno per l’espletamento delle stesse mansioni o di mansioni di pari livello e categoria legale rispetto a quelle oggetto del rapporto di lavoro a tempo parziale.
In questo caso il riferimento del legislatore non si limita alle mansioni “identiche” ma si estende anche quelle di pari livello e categoria legale. Non esiste un limite temporale di vigenza di tale diritto.
Diritto di precedenza e trasferimento d’azienda
In caso di trasferimento d’azienda, i lavoratori che non passano alle dipendenze del subentrante, maturano un diritto di precedenza nelle assunzioni effettuate dal subentrante entro un anno dalla data del trasferimento, oppure entro il diverso termine stabilito dalla contrattazione collettiva.
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