Segnaliamo alcune criticità che possono essere riscontrate nella gestione del personale nella cosiddetta ”ripresa” a seguito dell’ormai nota emergenza Covid-19.
• ASSUNZIONE DI NUOVO PERSONALE IN PRESENZA DI CASSA INTEGRAZIONE DI LAVORATORI GIÀ IN FORZA: si può fare ma occorre dimostrare che le mansioni del nuovo assunto non possano essere eseguite da lavoratori che l’Azienda ha in cassa integrazione. Conseguenza possibile: recupero da parte dell’Inps della cassa integrazione (è pertanto opportuno far sottoscrivere ai lavoratori in cassa integrazione una dichiarazione con cui attestano di non essere disponibili o di non essere in grado di svolgere le mansioni del nuovo assunto).
• NUOVE ASSUNZIONI NON COLLOCABILI IN CASSA INTEGRAZIONE: con le ultime nuove settimane di cassa integrazione introdotte dal governo nel cd. Decreto “Sostegni”, si può collocare in cassa integrazione solo il personale in forza alla data del 23 marzo 2021. Quindi le persone assunte dopo tale data non possono essere messe in cassa integrazione; in caso di calo di lavoro o nuova sospensione dell’attività, il datore di lavoro dovrà farsi carico della retribuzione del lavoratore assunto dopo il 23 marzo 2021;
• UTILIZZO CONTRATTO A CHIAMATA (in caso di altro personale in Cassa integrazione): il lavoro a chiamata è consentito per far fronte a picchi di lavoro non prevedibili. Quindi non è possibile effettuare chiamate continuative nel tempo. Prima di utilizzare i lavoratori a chiamata bisogna dare precedenza ai lavoratori in cassa.
Per approfondimenti sul lavoro a chiamata consultare la scheda “Lavoro a chiamata” sul sito ACA riportata anche nelle pagine seguenti.
Si suggerisce che per le nuove assunzioni si scelga, ove possibile, di stipulare contratti di breve durata in modo da non avere costi elevati qualora il mercato non si riprenda con vigore.
I nostri uffici sono a disposizione per fornire ulteriori chiarimenti.
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UFFICIO PAGHE
tel. 0173/226611
