La condivisione della vendemmia con i turisti presso i nostri territori è un fenomeno che continua a diffondersi sempre più.
Il 12 luglio scorso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha siglato un protocollo di intesa con l’Associazione Nazionale Città del Vino per dare vita ad una vendemmia turistica regolamentata, al fine di garantire la sicurezza dei turisti e degli operatori.
Di seguito una sintesi dei punti salienti del protocollo siglato, che connotano gli aspetti principali della vendemmia turistica e che quindi interessano le aziende vitivinicole/enoturistiche.
Cos’è la vendemmia turistica e come funziona
Per vendemmia turistica si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali. I turisti potranno accedervi per un numero di ore esiguo e per massimo due volte nell’arco della settimana. I filari destinati ai turisti devono essere resi riconoscibili e distinguibili dai luoghi in cui si svolge la vendemmia ordinaria; questa condizione viene assicurata tramite l’apposizione di cartelli delimitanti l’area e mediante l’indicazione al Suap (Sportello unico per le attività produttive) delle coordinate mappali, avendo cura di escludere lo svolgimento promiscuo di raccolta ordinaria e raccolta a scopo turistico/didattico.
La figura del tutor di vendemmia
È necessario che la vendemmia turistica venga svolta sotto la costante supervisione di un referente/tutor aziendale (adeguatamente formato) che vigilerà sul rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza per garantire il raggiungimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento. Ogni tutor potrà seguire un numero massimo di otto turisti (salvo diverse disposizioni locali).
Come attivare la vendemmia turistica: adempimenti
Per poter accedere a questa nuova modalità di attività turistica, la struttura dovrà darne comunicazione preventiva al Suap, indicando il nome dei referenti aziendali individuati come tutor, il luogo dedicato all’attività e le generalità degli enoturisti. In funzione del protocollo sottoscritto, l’Associazione Città del Vino si impegnerà a segnalare all’Ispettorato Nazionale del Lavoro ogni fenomeno di irregolarità, fatta salva la possibilità di accesso ispettivo da parte dei funzionari dell’ispettorato territorialmente competente.
La struttura che promuove l’attività turistico/didattica dovrà inoltre garantire la tutela del turista mediante la stipula di una polizza assicurativa per la responsabilità civile (che sarà da comunicare sempre al Suap).
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