Laura Capra è vice sindaco vicario di Santo Stefano Belbo dal 14 giugno 2019, quando l’allora sindaco Icardi è stato eletto consigliere in Regione Piemonte per essere successivamente nominato assessore alla Sanità.
Pochi mesi di “ordinaria amministrazione” nelle funzioni di primo cittadino ed ecco che arriva l’uragano. Come tutti i colleghi amministratori, si trova a dover gestire l’emergenza Covid-19, in tutta la sua dirompente portata. E, oltre ai cruciali aspetti sociosanitari, ecco che restano sul tappeto le conseguenze economiche della pandemia, che ha colpito duro le grandi come le piccole attività, comprese quelle rappresentate dall’Associazione Commercianti Albesi, vale a dire le imprese del commercio e del turismo, che nell’area santostefanese sono numerose.
PRIMO, UN SOSTEGNO CONCRETO
Per prima cosa, serve dare un sostegno concreto: «Per questo motivo – riferisce l’avv. Capra – abbiamo scelto di ridurre la Tari per le attività ed esercizi del paese e azzerato la Tosap per i dehor permanenti. Inoltre, per tutta la durata dell’emergenza e comunque fino a quando il meteo lo consentirà, i locali pubblici potranno ampliare la superficie dei propri dehor usufruendo gratuitamente del suolo pubblico messo loro a disposizione dalla nostra Amministrazione, riuscendo così a garantire il distanziamento interpersonale imposto dalle normative di sicurezza anti contagio».
POI, FIDUCIA
Poi, occorre dare fiducia, soprattutto agli esercenti che hanno dovuto tenere le saracinesche abbassate per lunghi mesi: «Da qui è nata l’idea del video “Io riparto sicuro!” – spiega il vice sindaco vicario – nel quale abbiamo valorizzato tutte le attività santostefanesi, crediamo con il risultato di coinvolgerle, farle sentire considerate e trasmettere loro vicinanza in un periodo difficile».
ORA, RIPARTIRE
E ora, bisogna ripartire. Pur con tutte le cautele, Santo Stefano Belbo ha deciso di mettere in campo alcune iniziative per rendere un po’ più normale questa strana estate: «Al momento possiamo soltanto organizzare eventi statici e senza assembramenti. Nel rispetto delle disposizioni vigenti per il contenimento del contagio, abbiamo voluto dare la possibilità alle persone di recuperare un po’ di leggerezza e al contempo dare una mano alle attività commerciali. Ci siamo inventati “E-state in musica”, un evento diffuso articolato in cinque serate, la prima delle quali sabato 20 giugno: dalle ore 19 alle 22 piazza Umberto I ospita la postazione di Radio Vallebelbo con i suoi deejay; la musica viene diffusa in tutto il concentrico attraverso altoparlanti. Questo consente a tutti i locali pubblici dell’area di organizzare la propria serata in dehor con il sottofondo di musica dal vivo, un modo per permettere a tutti di condividere la serata.
IL DRIVE-IN, SEGNALE DI SPENSIERATEZZA
Ma c’è un’iniziativa davvero straordinaria per il comune e per il territorio, organizzata insieme a Vitis (associazione di promozione costituita insieme all’Associazione Commercianti Albesi e alla Fondazione Cesare Pavese, il cui acronimo significa “valorizzazione, innovazione, turismo e territorio, internazionalizzazione di Santo Stefano Belbo”): un vero drive-in in stile Anni ’50 per dare la possibilità al pubblico di fruire del cinema nei mesi estivi: «Sempre nell’ottica del distanziamento, ci siamo chiesti come utilizzare il grande spazio di piazza Unità d’Italia, nella zona industriale. La scelta è caduta sulle proiezioni cinematografiche. Si potrà accedere con l’auto negli spazi appositamente dislocati dagli addetti dell’organizzazione ed assistere al film direttamente dalla propria auto, presso la quale sarà possibile anche consumare i cibi e le bevande che verranno serviti dai pubblici esercizi del paese impegnati a turno nelle varie serate. La rassegna inizierà il 3 luglio e si protrarrà tutti i venerdì fino al 21 agosto».
Altri progetti sono in cantiere per settembre, come il Pavese Festival 2020 che è confermato anche se in forma diffusa e studiata per essere fruibile in tutto il paese e, sempre in collaborazione con Vitis, la possibile Festa di fine Vendemmia, secondo una formula rinnovata in osservanza delle norme di sicurezza anti Covid-19.
Che cosa è stata l’emergenza per le persone e per le attività santostefanesi?
«Le persone hanno fatto grandi sacrifici. Chi ha continuato a lavorare ha vissuto la tensione psicologica e la paura del contagio per sé e per i propri cari; chi ha dovuto fermarsi ha avuto difficoltà economiche o il disagio del distanziamento e dell’isolamento. Tuttavia, ora che le restrizioni hanno dimostrato la loro efficacia, dobbiamo ricominciare a vivere, pur nell’assoluto rispetto delle regole e con grande cautela. I nostri commercianti e ristoratori, pur lavorando in condizioni non ottimali, ce la stanno mettendo tutta per ripartire ed accogliere al meglio la clientela nei propri locali».