Giovedì 21 gennaio scorso l’Associazione Commercianti Albesi, rappresentata dal presidente e dal direttore, Giuliano Viglione e Fabrizio Pace, ha incontrato insieme ad alcuni ristoratori ed alla Confcommercio della Provincia di Cuneo il prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo.
Le organizzazioni di categoria hanno esposto alla rappresentante del Governo le enormi difficoltà che a causa della pandemia stanno attraversando le imprese del commercio e del turismo, con particolare riferimento alle attività della somministrazione, protagoniste negli ultimi tempi anche di clamorose, seppur isolate proteste. Con il ritorno alla zona arancione e la “stretta” sull’asporto per i bar e per chi vende bevande, limitata fino alle ore 18.00 per evitare gli “assembramenti da aperitivo”, le condizioni dell’operatività per questi esercizi sono ulteriormente peggiorate, gettando nello sconforto gli imprenditori che non riescono ad intravvedere la speranza di una normalità per il 2021, dopo un 2020 “annus horribilis”.
Il prefetto, nel ricevere il documento stilato della FIPE-Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi), ha ascoltato dalla viva voce di alcuni ristoratori la problematica esperienza della chiusura a causa del Covid-19 ed ha garantito la massima comprensione delle questioni, nonché l’impegno a fare tutto il possibile per attenuare i disagi delle categorie, nell’alveo della normativa vigente.
«È chiaro che le attività devono operare nell’alveo della legalità – affermano il presidente e il direttore A.C.A., Viglione e Pace – ma è altrettanto chiaro come le imprese del settore ristorazione siano in ginocchio ed abbiano bisogno di poter intravedere la luce in fondo al tunnel. Servono provvedimenti tagliati sulla categoria: o si procede con un sistema di aperture, controllate ma costanti, oppure gli imprenditori vanno risarciti in modo appropriato e proporzionato alle ingentissime perdite subite, calcolate sulla base del fatturato annuale».
