REDDITO DI CITTADINANZA SOTTO FORMA DI SGRAVI CONTRIBUTIVI ALLE IMPRESE

Sono questi gli obiettivi prioritari del Reddito di cittadinanza, la misura messa in atto dal Governo per favorire un sostegno economico e l’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nel mondo del lavoro e nella società.

La misura, contenuta nel Decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2019 e pubblicata il giorno stesso in Gazzetta Ufficiale, introduce il Reddito di cittadinanza (Rdc) a decorrere da aprile 2019.

Ma di cosa si tratta nello specifico?
L’aiuto economico, che permette di integrare il reddito familiare, sarà fortemente collegato ad azioni di politica attiva, come l’attivazione di percorsi formativi o l’inserimento lavorativo. Per i nuclei familiari costituiti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di cittadinanza assume la denominazione di Pensione di cittadinanza.
Il Reddito di cittadinanza sarà riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di una serie di requisiti legati a condizione economica, patrimonio e reddito dichiarato. Nel dettaglio, essi devono:

• avere cittadinanza italiana o europea oppure essere in possesso di un permesso di soggiorno, o risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
• avere un ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente) aggiornato inferiore a 9.360 euro annui;
• possedere un patrimonio immobiliare (diverso dalla prima casa) non superiore a 30.000 euro e un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro (quest’ultimo può essere incrementato in base al numero dei componenti del nucleo familiare e alla presenza di eventuali disabilità);
• avere un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (per il calcolo consultare l’apposita sezione del portale). Il reddito può essere elevato a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare risieda in un’abitazione in locazione.
Il beneficio potrà arrivare fino a 9.360 euro annui, in considerazione dei parametri dichiarati.

Sarà possibile presentare domanda per ottenere il Reddito di cittadinanza a partire dal 6 marzo 2019. 

Qual è l’iter da seguire?
Occorre presentare domanda online attraverso il portale dedicato oppure presso tutti gli uffici postali o i Centri di Assistenza Fiscale (CAF).
Dopo aver ricevuto la domanda, l’INPS verificherà i requisiti entro dieci giorni lavorativi dalla richiesta; entro i successivi cinque giorni, in caso di esito positivo della verifica, l’Istituto riconoscerà il beneficio che sarà erogato attraverso un’apposita Carta di pagamento elettronica (Carta Rdc) emessa da Poste Italiane. In seguito sarà comunicato quando e in quale ufficio postale si potrà ritirare la Carta.
Oltre all’acquisto di beni e servizi di base, la Carta consentirà di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (incrementato in base al numero di componenti il nucleo) ed effettuare un bonifico mensile in favore del locatore indicato nel contratto di locazione o dell’intermediario che ha concesso il mutuo.
È vietato l’utilizzo del beneficio per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità.
Entro 30 giorni dal riconoscimento del diritto al Reddito di cittadinanza, il cittadino sarà convocato dal Centro per l’Impiego per sottoscrivere un Patto per il Lavoro, iniziando così un percorso personalizzato di inserimento lavorativo o formazione. Le condizioni per essere convocati prevedono che nella famiglia richiedente almeno uno tra i componenti sia in possesso di uno tra i seguenti requisiti: assenza di occupazione da non più di due anni; età inferiore a 26 anni; essere beneficiario della NASpI ovvero di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o averne terminato la fruizione da non più di un anno; aver sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di servizio in corso di validità presso il Centro per l’Impiego.
Nel caso in cui il bisogno del richiedente sia complesso, saranno i servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà a valutare il percorso di attivazione sociale e lavorativa e stipulare il Patto per l’inclusione sociale, coinvolgendo anche gli altri enti territorialmente competenti.
L’offerta di lavoro che viene considerata congrua è la proposta in linea con il curriculum e all’interno di un certo raggio chilometrico dalla residenza del beneficiario.
In particolare:

• nei primi 12 mesi la prima offerta di lavoro potrà arrivare entro 100 km o 100 minuti di viaggio. Se viene rifiutata, la seconda offerta potrà arrivare entro 250 km e se anche questa viene rifiutata, la terza offerta potrà arrivare da tutta Italia;
• dopo il primo anno, la prima offerta potrà arrivare entro i 250 km (come la seconda), mentre la terza da tutta Italia;
• dopo i 18 mesi tutte le offerte potranno arrivare da tutto il territorio nazionale.

Per le famiglie con persone disabili, le offerte di lavoro non potranno mai superare i 250 km di distanza.
Il beneficio non riguarda solo il cittadino, ma anche l’impresa in quanto il decreto legge n. 4/2019, che disciplina il reddito di cittadinanza, introduce una nuovo incentivo all’occupazione.
Viene, infatti, prevista la possibilità per le aziende di ricevere agevolazioni contributive in caso di assunzione di soggetti titolari di reddito di cittadinanza.
La misura dello sgravio varia in base alle modalità di assunzione. Se diretta, lo sgravio è di importo pari alla differenza tra 18 mensilità di reddito di cittadinanza e l’importo percepito dal neo-assunto. In caso di assunzione tramite di un’agenzia per il lavoro, il beneficio è suddiviso equamente tra datore di lavoro e agenzia.

 

  

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