Il Consiglio UE ha previsto la proroga per altri 3 anni del regime speciale della scissione dei pagamenti
Ricordiamo che è in scadenza il 30 giugno 2020 l’autorizzazione concessa dalla UE all’ Italia di applicare una misura speciale, in deroga al regime ordinario dell’IVA, nota come split payment – scissione dei pagamenti – ex articolo 17-ter del D.P.R. 633/1972.
Si tratta di una misura introdotta per contrastare l’evasione fiscale nel nostro paese, e riguarda le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni (PA) e controllate. In sostanza:
– chi emette la fattura (fornitore/prestatore della PA) espone (e non addebita) l’imposta, riportando la dicitura “scissione dei pagamenti”
– chi riceve la fattura (cessionario/committente) effettua il versamento dell’IVA in apposito conto dell’Amministrazione fiscale.
In data 27 marzo scorso, l’Italia ha richiesto alla Commissione UE di prorogare la deroga alle stesse condizioni, nonostante il parere contrario di molte associazioni di imprenditori.
In effetti, la fattura elettronica introdotta in via pressoché generalizzata dal 2019 consente di seguire con celerità eventuali frodi o abusi; inoltre è ora necessario più che mai restituire la liquidità tolta a molte imprese che soffrono costantemente di crediti Iva non incassandola sulle proprie forniture a causa del reverse charge e dello split payment.
Con la proposta di Decisione di esecuzione (UE) COM (2020) 242 finale del 22 giugno 2020, il Consiglio UE ha comunque confermato di voler accettare la richiesta dell’Italia, prorogando l’applicazione dello split payment fino al 30 giugno 2023.
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