2019: IL PIEMONTE È LA 1ª REGIONE DA VISITARE

Si conclude così il capitoletto introduttivo che la più importante guida turistica del mondo – Lonely Planet – dedica al Piemonte, decretata quale regione “best in tour” consigliata per il 2019.
E del Piemonte, l’area delle Langhe e del Roero, che insieme al Monferrato costituiscono un unicum paesaggistico già riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2014, rappresenta una delle zone turisticamente più vocate e sempre più ricercate da un turismo colto, preparato e rispettoso dell’ambiente.
«Lonely Planet – sottolinea il direttore dell’Associazione Commercianti Albesi, Fabrizio Pace – ha detto a tutti i viaggiatori del mondo che i nostri luoghi sono consigliati per trascorrere la propria vacanza. Questo ci fa capire quanta strada abbiamo fatto».
L’A.C.A. è stata tra i principali artefici di ciò che oggi è diventato il turismo delle nostre colline.
L’attestato che la “bibbia” dei viaggiatori ci riconosce è motivo di gratificazione, considerando che questo risultato, insieme al riconoscimento Unesco ed ai numeri sempre crescenti di visitatori dall’Italia e dal Mondo, sono stati conseguiti in anni relativamente recenti.

Date significative di una metamorfosi
«Ci sono alcune date importanti nella storia del nostro turismo – ripercorre Pace – : nel 1967 presso il castello di Grinzane Cavour nasceva la prima Enoteca Regionale del Piemonte (seconda in Italia dopo Siena) e veniva fondato l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, una confraternita simile alle Confrèries francesi dei vini della Borgogna. Nascono in quegli anni le prime iniziative di valorizzazione della cucina e dei vini.
Per risollevare il settore dopo il 1986 – anno del drammatico scandalo del metanolo che induceva a gravi quanto necessarie riflessioni – il comparto vinicolo ha iniziato a puntare sulla qualità assoluta. Questo è un passaggio cruciale, perché i produttori rappresentano il più importante “ufficio di promozione turistica” di questo territorio, essendo stati il primo megafono dell’ambiente nel quale il vino viene prodotto, trasmettendo la nostra cultura durante gli scambi commerciali e suscitando curiosità. All’inizio degli anni ’90 ci si rese conto di quanto il turismo potesse essere importante per noi: nel ’93 nacque il primo Consorzio di operatori e si partecipa alla B.I.T. di Milano, che ci aiutò a comprendere la lunga strada ancora da percorrere. Fu così che nel 1996 l’A.C.A. fu promotrice della prima ATL del Piemonte, nella forma consortile mista pubblico-privata, tuttora operante. Su nostra sollecitazione, la Regione Piemonte adottò la legge n. 18/1999 che sosteneva gli operatori nella creazione o adeguamento di strutture turistiche in vista delle Olimpiadi di Torino 2006».

I numeri
Il resto, è storia più recente. Ma come ha fatto questo territorio a diventare così accogliente?
«Le strutture sono cresciute in quantità e qualità – afferma il direttore A.C.A. – e gli operatori, anche grazie alla formazione, sono divenuti più professionali».
Alcuni dati suffragano questa tesi: nel 1991 il territorio era molto meno ‘“ricettivo”, potendo contare su 85 strutture alberghiere per un totale di 1.800 posti letto. Nel 2017 le strutture sono diventate quasi 800, con 11.400 posti letto (dal bed & breakfast agli hotel 5 stelle extra lusso).
Per quanto riguarda la ristorazione, si contano 612 locali, che vanno dall’osteria tipica al ristorante con tre stelle Michelin (in tutto sono 23 i ristoranti stellati ad Alba e nel territorio).
Molti imprenditori hanno scelto di investire nel turismo, dando vita a 1700 aziende che impiegano oltre 6.000 addetti.
L’attrazione più forte è costituita dall’enogastronomia e i numeri della Fiera del Tartufo sono stati ancora una volta eccezionali.
Ma chi sono i turisti che frequentano la nostra zona?
Su un totale di 750.000 presenze (le notti dormite), il 62% sono straniere e il restante 38% italiane. Numeri che descrivono una lunga stagione ormai estesa da aprile a dicembre, con ottime performances da maggio a novembre e l’estate che arriva quasi a competere con l’autunno. Mentre settembre e ottobre restano mesi “classici” nei quali si registra la maggiore affluenza con una clientela dalle maggiori capacità di spesa, i mesi di luglio e agosto sono cresciuti molto negli ultimi anni, soprattutto grazie ai flussi dal Nord Europa: in particolare, sono le famiglie a preferire la stagione calda e a prenotare strutture di campagna.
I cosiddetti “escursionisti”, cioè coloro che compiono la visita di un giorno, sono circa 700.000.
Grandi traguardi. Ma, come si conviene a chi del dinamismo ha fatto la propria regola aurea, non ci si può accontentare. Sono ancora molti i passi in avanti che il turismo può compiere in questo territorio. «Tutti i risultati conseguiti sono frutto di lavoro e sacrifici. Nostro compito è fare in modo che nulla sia stato vano – dichiara Pace – e che tutto venga messo a frutto, dagli investimenti finanziari al lavoro, alle intelligenze, alle professionalità, perché il turismo è un settore strategico per quest’area.

Un contesto consono all’accoglienza
L’A.C.A., insieme al Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero, all’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero (che oggi include anche l’astigiano), l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba ed altri soggetti, è impegnata quotidianamente a fare in modo che il contesto generale sia consono, anche sotto il profilo del decoro e della pulizia. Per questo, ad esempio, nel 2019 ripeteremo il progetto “Visita, Ama, Rispetta.” che nel 2018 ha coinvolto centinaia di uomini della Protezione civile nella raccolta dei rifiuti, numerosi comuni del territorio e oltre mille alunni della scuola primaria, ai quali cerchiamo di insegnare il rispetto dell’ambiente prima di tutto perché ci viviamo tutti, ma anche come regola di buona accoglienza nei confronti di chi ci viene a trovare.

 

freccia  Torna alle news

La tua opinione conta

Ti è piaciuto l’articolo?

Rimani sempre aggiornato con le notizie di settore

Unisciti ad ACA

Scopri come associarsi e i tuoi vantaggi

È semplice, inizia da qui