Il Dl 183/2020 “Milleproroghe” ha esteso anche al bilancio chiuso al 31/12/2020 le disposizioni già introdotte per il bilancio 2019 relative alle convocazione ed alla modalità di tenuta delle assemblee, in particolare:
– è confermato il differimento “automatico” a 180 giorni (entro il 29/06/2021 per gli esercizi “solari”) della prima convocazione dell’assemblea, a prescindere dalla presenza di “particolari esigenze” in capo alla società;
– l’intervento in assemblea mediante l’utilizzo di mezzi di telecomunicazione (audio-video call) è possibile, a prescindere dalle previsioni statutarie, a condizione che garantiscano l’identificazione dei partecipanti, la loro partecipazione e l’espressione del voto;
– il versamento delle imposte subisce un conseguente differimento, poichè la scadenza è fissata all’ultimo giorno del mese successivo a quello di approvazione del bilancio.
Per quanto riguarda le valutazioni opportune a rappresentare al meglio la situazione patrimoniale e finanziaria dell’impresa, nonchè il risultato economico dell’esercizio, è necessario considerare le ripercussioni del contesto da Covid-19, i cui danni stanno mettendo a dura prova grandi e piccole imprese.
Tra le valutazioni da effettuare, occorrerà considerare:
• la possibile riduzione della domanda dei propri prodotti e servizi;
• le obbligazioni assunte e da soddisfare nel breve termine;
• le possibili perdite su crediti e/o utilizzi del fondo svalutazione, per le tensioni della liquidità aziendale ed il probabile conseguente ritardo nei pagamenti;
• la capacità di copertura dei finanziamenti ottenuti, rimodulati o meno dalle domande di moratoria;
• il possibile accesso alle forme di finanziamento messe in atto per il sostegno delle imprese.
Si dovrà tener conto, inoltre, degli eventuali:
• finanziamenti a fondo perduto e/o a tasso agevolato e con garanzia a carico dello Stato;
• proroghe del pagamento delle imposte (compresa agevolazione per l’abbuono del primo acconto IRAP 2020);
• utilizzi della cassa integrazione guadagni per i lavoratori dipendenti;
• contributi a fondo perduto e/o crediti di imposta, es. bonus locazioni, credito DPI, fondo ristorazione etc.
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