Tra le novità più attese, è contenuta nella legge di conversione del Decreto Crescita anche la proroga al 30 settembre dei pagamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi per i contribuenti soggetti agli ISA (indici sintetici di affidabilità fiscale), che dal 2018 hanno “sostituito” gli studi di settore.
SOGGETTI INTERESSATI
Per le partite Iva soggette ai nuovi ISA, tutti i versamenti delle imposte e contributi i cui termini scadono tra il 30 giugno e il 30 settembre 2019 sono prorogati al 30 settembre prossimo.
Il codice di attività prevalente deve essere contenuto in un ISA validato per il periodo 2018.
Sono inclusi i soggetti a cui i “prorogati” imputano il reddito per trasparenza e cioè:
• soci di Srl in trasparenza fiscale o di società di persone;
• collaboratori di impresa familiare.
ULTIM’ORA
Con la risoluzione n. 64/E del 28 giugno 2019, l’Agenzia Entrate ha confermato che:
• sono inclusi nella proroga tutti i contribuenti per i quali gli ISA sono stati approvati, a nulla rilevando il fatto che presentino sul periodo d’imposta una causa di esclusione o inapplicabilità; quindi, beneficiano della proroga anche i contribuenti che applicano il regime forfetario o quello di vantaggio “dei minimi”;
• a differenza degli studi di settore, è previsto un differente livello di ricavi con riguardo all’obbligo di compilazione del modello: mentre coloro che dichiaravano ricavi compresi tra i 5.164.569 ed i 7,5 milioni di euro erano tenuti comunque a presentare i propri dati, ai fini ISA, se si consegue un volume di ricavi superiore a 5.164.569 euro, si è esclusi dagli ISA e non si procede alla compilazione, nè si potrà beneficiare del regime premiale e della proroga dei versamenti.
Per ulteriori informazioni
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