In funzione della collaborazione transfrontaliera tra Francia e Italia, sostenuta dal programma di cooperazione AlCoTra, la Regione Piemonte ha avviato un confronto con le Ascom della provincia di Cuneo finalizzato a individuare nuovi obiettivi e relative linee di azione condivise che delineino la progettualità del futuro prossimo, per utilizzare al meglio le risorse rese disponibili per lo sviluppo delle aree interconnesse dal programma.
Proficuo a tal proposito l’incontro di mercoledì 9 settembre a Cuneo con i rappresentanti delle Ascom provinciali. Il confronto sulle strategie turistiche future, anche finalizzato a generare positività per il commercio di vicinato – settore in particolare difficoltà – è opportuna in un momento storico nel quale tali settori sono stati pesantemente colpiti dall’emergenza sanitaria e necessitano di una ripartenza, pur con i condizionamenti dovuti alle restrizioni in atto.
LE LINEE ED I PRINCIPI
L’Associazione Commercianti Albesi e il Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero, hanno partecipato esponendo alcune delle riflessioni maturate grazie alle esperienze già svolte nella propria area di riferimento ed esprimendo alcuni assunti teorico-pratici innescati da informazioni e sensazioni quotidianamente raccolte tra gli operatori del commercio e del turismo.
Uno dei concetti cardine sui quali da anni ormai si articola l’esperienza in Langhe Monferrato Roero è la trasmissione al visitatore e al cliente dell’autenticità come valore irrinunciabile per chi compie la propria esperienza sul territorio.
NEGOZI MULTISERVIZIO, NEGOZI “SALOTTO” E BOTTEGHE AUTENTICHE
Tale principio ben si coniuga con quanto sostenuto dal vice presidente della Regione Piemonte, Carosso, in merito alla valorizzazione delle botteghe di paese, che la Regione pare intenzionata a sostenere con specifiche risorse. Da tempo l’Associazione Commercianti Albesi perora la causa dei cosiddetti “negozi multiservizio”, ispirati all’esperienza d’Oltralpe dei “bistrot de pays”, con l’obiettivo di incentivare le piccole imprese commerciali-turistiche delle aree più periferiche.
Il negozio classico deve mantenere le caratteristiche del luogo di servizio, incontro e presidio sociale – tipica del piccolo commercio e ampiamente valorizzata dalle scriventi nell’ambito di specifiche campagne di promozione – ma può evolvere secondo un’impostazione che consideri la necessità di incremento dei servizi nelle aree che ne sono sprovviste o che presentano carenze infrastrutturali tali da impedirne un’adeguata diffusione. Nei centri storici delle città principali della provincia, dove il tema infrastrutturale non costituisce una problematica, il negozio può assurgere a presidio di accoglienza più raffinata, eventualmente supportandone il generale restyling con il ricorso a progetti di moda & design che includano non soltanto l’esercizio stesso, ma anche un coordinamento con l’arredo urbano cittadino.
In una sempre più evidente e necessaria interconnessione tra commercio e turismo, anche il negozio ubicato nel centro storico delle realtà urbane maggiori, deve manifestare un’accresciuta professionalità nell’accoglienza, considerando il cliente alla stregua di un ospite, trasmettendo tale attitudine nella cura degli allestimenti fino a sviluppare il concetto di negozio-salotto che costituirebbe la sintesi di tali nozioni ed un originale e innovativo luogo nel quale sentirsi bene, essere aiutati nella scelta del prodotto più adatto alla propria personalità con un servizio personalizzato, accompagnati a perfezionare lo shopping spinti non solo dalla necessità ma dal contesto e dall’ambiente, che favoriscano e rendano piacevole l’acquisto, per l’empatia del rapporto umano, la bellezza e le sensazioni di benessere percepite.
Le botteghe dei paesini, invece, dovrebbero puntare all’autenticità e alle tipicità arricchendosi di servizi (es. connessioni e postazioni internet, informazione turistica, prenotazioni di altri servizi ecc.) in contesti rustici, gradevoli ed ospitali.
LUOGHI AUTENTICI E TIPICI
In questo quadro sono innumerevoli gli elementi che possono aggiungersi, riferiti ai medesimi principi di autenticità ed esperienza: si pensi ad esempio al recupero delle trattorie e delle osterie di una volta, luoghi autentici – dove la semplicità può virtuosamente collimare con una cura ed un’attenzione ai dettagli date dall’esperienza maturata negli anni nel campo dell’accoglienza – oppure ai laboratori e alle attività didattiche legate alle filiere dei formaggi e delle nocciole, proposte in botteghe che nei centri storici presentano i prodotti delle campagne.
VALORIZZAZIONE DELLE PECULIARITÀ
Le peculiarità di ogni luogo (Alba la città di cioccolato, del tartufo e dei grandi vini, i paesini della nocciola, dei formaggi, del miele…) potrebbero essere valorizzate enfatizzandone, con una cartellonistica o con installazioni ad hoc, i relativi elementi distintivi.
L’attenzione ed il rispetto nei confronti di chi quotidianamente produce e valorizza le tipicità locali, così apprezzate e ricercate, non è un aspetto secondario, poiché si traduce in una crescita della consapevolezza che genera ricadute, esempi da imitare e positività sull’intera comunità locale.
ARREDO URBANO
Il territorio è e può essere sempre più protagonista di una nuova fase di sviluppo ed affermazione dei comparti economici di commercio e turismo: attraverso una revisione dell’impostazione dell’arredo urbano anche i centri storici dei principali comuni della provincia o dei piccoli borghi dovrebbero ambire allo status di “salotto”, dove abitanti e visitatori desiderino e siano incentivati a viverne gli spazi. Particolare attenzione sarà necessaria per gli aspetti legati all’ambiente e alla tutela del paesaggio.
MOBILITÀ: LE CICLOVIE
Anche il modo di fruire del territorio può incidere su un miglioramento della mentalità collettiva: destinare sempre più tracciati al cicloturismo è una strategia accorta ed efficace per riconsiderare l’organizzazione viaria di un territorio. L’impiego delle tratte ferroviarie dismesse o non più utili per realizzare ciclovie di media e lunga percorrenza, alla luce della felice esperienza di altre province e regioni, sembra una interessante chiave per immaginare nuove branche del turismo in un sistema di rete che facilita l’interazione di tutti i principi sin qui enunciati.