DECRETO “CURA ITALIA”

 

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In sintesi alcuni punti salienti del provvedimento varato dal Governo il 17/03/20.

 

Cassa integrazione per tutti i lavoratori (fino a 9 settimane)

La cassa integrazione è utilizzabile anche dalle imprese con meno di 5 dipendenti. Una copertura verrà garantita anche a chi non viene coperto dalla cassa integrazione, come i lavoratori agricoli e gli stagionali, a partire da quelli del turismo, gli autonomi, tra cui i lavoratori dello spettacolo e chi ha un contratto a tempo determinato. La Cig per tutti arriverà fino a 9 settimane.

Per gli ammortizzatori sociali arrivano quasi 5 miliardi: si prevedono circa 1,3 miliardi per la Cig ordinaria e per trasformare in ordinaria la Cigs (338 milioni). Altri 3,3 miliardi serviranno per l’estensione della cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, comprese agricoltura e pesca. Resta escluso il lavoro domestico.

Sto a mutui casa, anche per autonomi (senza Isee)

Sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi, senza necessità di presentare l’Isee. Il decreto amplia così le magli del Fondo Gasparrini – attualmente riservato alle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, morte o non autosufficienza – anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che presentano autocertificazione di un calo di oltre un terzo del fatturato per l’emergenza. Previso un fondo a garanzia di 500 milioni.

La moratoria – fino a 18 mesi – prevista per i mutui prima casa viene così estesa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 un calo superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 a causa della chiusura o della restrizione della propria attività per l’emergenza coronavirus. Per l’accesso al Fondo non è richiesta la presentazione dell’Isee.

Quarantena equiparata alla malattia

Per i lavoratori del settore privato viene equiparato il periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, dovuto a Covid-19, ai periodi di malattia, ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e detto periodo non è computabile ai fini del periodo di comporto. Vengono stabilite dal decreto le modalità operative per la redazione dei certificati da parte del medico curante. In deroga alle disposizioni vigenti, gli oneri sono posti a carico dello Stato.

Partite Iva e autonomi: indennità di 600 euro 

È riconosciuta un’indennità pari a 600 euro in favore dei liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e dei lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

La medesima indennità è riconosciuta ai co.co.co. che svolgono attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche. L’indennità di cui al presente articolo è erogata dall’Inps che provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa stabilito.

Fisco, stop a tasse e Iva fino al 31 maggio per i più colpiti

Le imprese più colpite dal coronavirus (dello sport, comprese le palestre, dell’arte e della cultura come teatri e cinema, del trasporto, ristorazione, educazione e assistenza) potranno avvantaggiarsi della sospensione fino al 31 maggio dei versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva per la prossima scadenza di marzo. Alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi saranno effettuati senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020.

Partite Iva: riscossione versamenti tributari a maggio, adempimenti a giugno

Sul fronte della ripresa della riscossione, i versamenti tributari sospesi delle partite Iva che beneficiano della moratoria fiscale per l’emergenza coronavirus andranno effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 ovvero mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020. Gli adempimenti sospesi andranno effettuati entro il 30 giugno 2020.

Pmi, quasi 3 miliardi per sostegno imprese

Ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati.

In particolare il fondo di garanzia Pmi vede ampliare e semplificare il suo raggio d’azione per i prossimi 9 mesi, elevando ad esempio la garanzia massima per singola impresa a 5 milioni di euro.

Congedo parentale extra di 15 giorni al 50% della retribuzione

Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi “speciali” sono validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.

L’indennità vale per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, i genitori lavoratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata e ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps.

La condizione è che non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito o in modalità di lavoro agile.

Inoltre, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, hanno diritto di astenersi dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.

Voucher baby sitter da 600 euro (ma senza congedo parentale)

In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter.

Il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting è previsto “nel limite massimo complessivo di 600 euro e viene erogato mediante il libretto di famiglia”.

Viene confermato a 1.000 euro, invece, il bonus baby sitter per i bambini inferiori a 12 anni del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio.

A marzo premio 100 euro a chi lavora in sede

Per dipendenti pubblici e privati con redito sotto 40 mila euro è previsto un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020. Andrà ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro.

Il premio spetta a chi guadagni non più di 40 mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Negozi e botteghe: credito imposta 60% su affitto

Credito d’imposta al 60% del canone di affitto di marzo per gli esercenti di attività d’impresa di negozi e botteghe al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di contrasto al Covid-19.

Alberghi e immobili: possibile requisire per quarantene e nuovi ospedali

Il prefetto può requisire strutture alberghiere, ovvero altri immobili idonei, per ospitarvi le persone in quarantena, ovvero in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare. È una misura confermata nel decreto. Il capo della Protezione civile può inoltre requisire in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, “presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché beni mobili di qualsiasi genere”, per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Sono previsti indennizzi.

Il supercommissario all’emergenza, inoltre “provvede al potenziamento della capienza delle strutture ospedaliere, anche mediante l’allocazione delle dotazioni infrastrutturali, con particolare riferimento ai reparti di terapia intensiva e sub-intensiva, alla requisizione di beni mobili, mobili registrati e immobili, anche avvalendosi dei prefetti territorialmente competenti, nonché alla gestione degli stessi”.

Crediti d’imposta per sanificazione ambienti di lavoro

Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus Covid-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

 

 

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