CARLO BO, SINDACO: «ALBA RITORNI IL CENTRO DEL TERRITORIO»

 

Un’elezione al primo turno rappresenta un’investitura pesante e una grande responsabilità per un primo cittadino.

Carlo Bo, 47 anni, è riuscito nell’impresa, sostenuto da sei liste, di cui tre di partito (Forza Italia Berlusconi per Bo, Lega Salvini Piemonte, Alba 2019 Fratelli d’Italia) e altrettante civiche (Per Alba Cirio Carlo Bo sindaco, Carlotta Boffa Carlo Bo sindaco, Alba Domani Carlo Bo sindaco).
Al nuovo sindaco abbiamo rivolto alcune domande su temi che riguardano da vicino le attività economiche albesi e il ruolo di Alba rispetto al territorio.

Quale crede sia la priorità assoluta, da affrontare in questi primi giorni di mandato, per la città di Alba?

«La priorità è iniziare a programmare le grandi opere, per primo il terzo ponte, dialogando con tutti gli enti di competenza. Progetti di questa importanza hanno iter lunghi e desidero che vengano intrapresi perché sono infrastrutture essenziali per il futuro della città».

Che cosa pensa del ruolo di Alba rispetto al territorio? Che cosa deve fare la città per essere sempre più “motrice” trainante?

«Il rapporto di Alba con Langhe e Roero è fondamentale: il territorio offre alla città prodotti – come tartufo, vino e nocciola – che l’hanno resa famosa in tutto il mondo e Alba deve tornare a esserne capofila, nonché propulsore di idee e progetti. Appena insediato, molti sindaci del territorio mi hanno contattato e mi ha fatto piacere trovare in loro la stessa aspettativa quando, oltre alle congratulazioni di rito, mi hanno chiesto di instaurare da subito il dialogo che negli ultimi anni è venuto meno».

Un cenno all’immagine della città, alla sua vivibilità e alla sua capacità attrattiva nei confronti di un turismo di alto livello.

«Credo che Alba debba ancora creare una sua immagine: gli interventi fatti sinora non sono stati organici, mentre serve una visione d’insieme che può trovare nell’omogeneizzazione dell’arredo urbano uno degli strumenti per realizzarsi. Per quanto riguarda il turismo di alto livello e culturale, posso solo ringraziare i privati per quanto fatto negli scorsi anni, con le mostre d’arte della Fondazione Ferrero e della Banca d’Alba, le installazioni promosse dalla famiglia Ceretto e gli appuntamenti culturali della Fondazione Mirafiore. Ora tocca all’amministrazione fare la sua parte per ampliare l’offerta turistica anche al segmento culturale che oggi è poco presente, ma arricchirebbe molto l’immagine della nostra città».

Il gap infrastrutturale. Oltre all’autostrada da ultimare resta un reticolo di strade cosiddette minori ma essenziali, da e verso Alba, che versano in pessime condizioni di manutenzione. Il Comune di Alba può farsi capofila di un sistema operativo che coinvolga gli altri enti competenti per tentare di risolvere il problema?

«Il Comune di Alba proprio perché non ha competenze specifiche sulle grandi infrastrutture deve assumere il ruolo di capofila nel coinvolgimento degli altri enti, perché sono i nostri cittadini a subire i disagi, ma istituzioni lontane a prendere le decisioni. Altri sindaci della provincia hanno dimostrato che con la perseveranza si possono ottenere i risultati, quindi voglio seguirne l’esempio. Il primo tema, in ordine di tempo, è la strada di accesso all’ospedale, a oggi totalmente inadeguata: farò sentire la mia voce per trovare una soluzione prima possibile».

Infrastrutture sono anche quelle digitali. Una città sempre più smart richiede reti veloci ed efficienti. Qual è il suo proposito per dotare gli albesi e le imprese delle tecnologie più attuali?

«La tecnologia ha cambiato la vita di tutti noi e io credo molto nelle sue potenzialità, come dimostra il fatto che ho tenuto per me la delega all’innovazione tecnologica. Durante la campagna elettorale ho riscontrato che in alcune frazioni non manca solo una rete Internet veloce, ma addirittura il cellulare talora non ha segnale. Se Alba vuole essere una città del futuro, deve gettare le basi con l’estensione della fibra ottica che è ormai servizio essenziale non solo per le imprese, ma per tutti i cittadini».

Parcheggi, nota dolente della frequentatissima capitale delle Langhe. Proposte che cercherà di realizzare nell’arco del mandato?

«Il parcheggio è uno dei problemi più importanti della città, quindi necessita la giusta analisi, per non trovare soluzioni di breve respiro. Intendo muovermi su vari fronti per individuare tutte le suggestioni possibili: la verifica di numero e dislocazione dei parcheggi privati a uso pubblico, l’ipotesi di parcheggi di interscambio esterni al concentrico, l’individuazione delle aree prossime al centro ancora disponibili per l’installazione di parcheggi e l’analisi delle criticità della convenzione con Parcheggitalia. È un tema cruciale e voglio dedicargli massima cura».

Palazzo Mostre e Congressi: ampio, adeguato al turismo congressuale che è un segmento in crescita, finanziato da Banca d’Alba in piazzale Prunotto. Tutto sospeso: pensa di dare attuazione a questo importantissimo progetto?

«Sono solito documentarmi prima di esprimere opinioni; nella scorsa legislatura l’opposizione non ha avuto modo di visionare il progetto perché la precedente maggioranza non ha inteso renderci partecipi. Apprezzo molto la disponibilità della Banca d’Alba a contribuire allo sviluppo della città e concordo che l’esistente Palazzo Mostre e Congressi non è più adeguato alle esigenze attuali. Aprirò quanto prima un confronto con la Banca d’Alba per individuare l’iter che porti alla realizzazione di un’opera importante e strategica per la città».

L’A.C.A., nel suo documento ai candidati sindaci, ha chiesto l’istituzione di una Commissione consultiva per il Commercio, per un confronto costante sulle problematiche del comparto e sulle scelte che coinvolgono gli operatori.

«Il tema di fondo della mia campagna elettorale è stato l’ascolto delle istanze degli albesi e, pertanto, non posso che essere favorevole all’iniziativa.
L’amministrazione, per svolgere in maniera efficace la sua azione e prendere le decisioni giuste, dovrà consultarsi con gli operatori, capirne le esigenze e accoglierne gli spunti di soluzione.
Ho sempre creduto nel lavoro di gruppo perché apporta conoscenze diverse e fa sorgere nuove idee; la Commissione consultiva per il Commercio ne sarebbe un brillante esempio».

Questi alcuni dei quesiti al sindaco Bo, molti altri ce ne sarebbero, ma crediamo che nell’arco della consiliatura non mancheranno le occasioni di confronto con domande e, soprattutto, risposte. Auguri di buon lavoro.

 

 

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