Pubblichiamo, qui di seguito il comunicato stampa apparso sul sito dell’Ispettorato del Lavoro lo scorso 30 maggio:
“Non conosce sosta la lotta al fenomeno del “caporalato” che, in attuazione degli indirizzi programmatici del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, vede in prima linea impegnato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, l’agenzia preposta all’esercizio e al coordinamento delle attività di vigilanza e tutela della legalità nel mondo del lavoro.
Già lo scorso anno si era chiuso con un netto incremento dei risultati conseguiti sul fronte del contrasto al caporalato, con 56 arresti, 243 denunce a piede libero (+220% delle denunce penali) e oltre 5000 posizioni lavorative irregolari intercettate, 3350 delle quali totalmente “in nero”.
Tale positivo trend incrementale si sta confermando in ulteriore crescita nei primi cinque mesi di quest’anno in cui, prima ancora dell’inizio della stagione estiva che segna solitamente il picco d’intensità del fenomeno nel settore dell’agricoltura, nel quale si concentra quasi il 70% della casistica riscontrata, già si contano 39 arresti, 139 denunce a piede libero (+182% delle denunce penali rispetto allo stesso periodo del 2018) e 2400 posizioni lavorative irregolari rilevate, la metà delle quali totalmente “in nero”.
Sono cifre queste che, mentre fanno riflettere sulla insidiosa persistenza del fenomeno, stanno a significare l’intensità e l’efficacia dell’impegno posto dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel coagulare ed organizzare al meglio l’impiego delle risorse ispettive, ricercando il coinvolgimento di altri soggetti istituzionali, privilegiando il ricorso a modalità operative interforze e facendo leva sulle componenti del Comando Tutela Lavoro Carabinieri, le cui peculiari capacità info-investigative risaltano particolarmente in un contesto, non di rado inquinato anche da forme di criminalità comune ed organizzata, che richiede lo sviluppo di articolate attività di polizia giudiziaria”.