Sabato 14 dicembre è stata una giornata speciale per la città di Alba, per il territorio e per l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, del quale l’Associazione Commercianti Albesi fa parte insieme al Comune e alla Giostra delle Cento Torri.
Al Teatro “Giorgio Busca”, gioiello ottocentesco che dalla sua riapertura nel 1997 non ha mai smesso di ospitare artisti e personalità di fama nazionale ed internazionale, la senatrice Liliana Segre ha ricevuto il più importante riconoscimento cittadino offerto dal “sistema Alba”: il Tartufo dell’Anno 2019.
Un momento molto significativo, altamente simbolico, un abbraccio al quale Alba ha voluto partecipare, insieme ai sindaci, alle scolaresche, alla società civile del Paese, che respingono gli attacchi antisemiti e profondamente intolleranti rivolti a Liliana Segre in quanto simbolo della sopravvivenza al nazifascismo, tanto da costringere lo Stato ad assegnarle una scorta.
A consegnare il riconoscimento nella Sala “Abbado” gremita da molti sindaci – che hanno raccolto l’invito del governatore del Piemonte Alberto Cirio – e da molti cittadini, nel contesto di un colloquio sul palco al quale hanno partecipato lo stesso Cirio, il sindaco di Alba Carlo Bo, la presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena con il coordinamento del vice direttore de La Stampa Marco Zatterin, sono stati tre ragazzi della terza media delle scuole di Priocca e Govone.
«Il nome della Città di Alba mi ha sempre colpito – ha detto la senatrice Liliana Segre – I miei primi anni di vita, quando avevo una famiglia ed una casa, hanno avuto come sottofondo musicale il chiacchiericcio piemontese della mia nonna torinese Olga con Susanna, una giovane cameriera di Mondovì. Erano come due sorelle che chiacchieravano sempre in dialetto. Mia nonna è stata deportata con mio nonno e Susanna continuò a vivere per quarantadue anni in casa nostra. La storia di Alba ed il legame di questa terra con mia nonna è stato il motivo per cui ho colto al volo questo invito. Oggi è bello essere qui, in questo incontro caldo ed affettuoso con il profumo di questo tartufo che mi ricorda l’infanzia. Oggi, non mi curo delle critiche e delle minacce: voglio sentire tutte le voci delle tantissime persone che incontro e di quelle che mi scrivono. Questo è un mare di belle cose che azzera completamente critiche e minacce».
Dichiarano congiuntamente il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Alba Carlo Bo ed il presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba Liliana Allena: «I tanti sindaci e soprattutto i moltissimi giovani presenti al teatro sociale di Alba sono la testimonianza del carattere di questo territorio, baluardo di democrazia durante la seconda guerra mondiale. Quello della consegna del Tartufo dell’anno alla senatrice Liliana Segre è un momento fra i più belli della storia della Fiera del Tartufo, non solo perché fra i molti impegni di questo periodo la senatrice ha scelto di venire ad Alba per ricordare i 70 anni della medaglia al valor militare alla città, ma soprattutto perché il suo esempio ricorda che oggi non bisogna tentennare nel dichiararsi antifascisti e nel testimoniare nel quotidiano che l’odio e l’indifferenza si devono combattere tutti i giorni, anche attraverso l’amore e il rispetto del proprio territorio. Come ci ha detto Liliana Segre “senza storia come fa ad esserci la memoria?”. Bisogna sapere quando e perché sono accadute le cose del passato per disegnare un futuro più giusto e ostinatamente proseguire nella battaglia contro l’odio».
Il tartufo dell’anno, del peso di 170 grammi, è stato offerto da Gianfranco Curti di Tartufi Ponzio di Alba.
(photo credits: Giorgio Perottino Getty Images – Ente Fiera del Tartufo)